In una strategia di web marketing, Google è lo strumento d’elezione per intercettare la domanda consapevole. Ovvero l’insieme delle ricerche di chi non conosce la tua azienda ma sta cercando le categorie a cui i tuoi prodotti/servizi appartengono o i problemi che questi risolvono.

Quindi, per farti trovare nel posto giusto e nel momento giusto dai tuoi potenziali clienti, devi quantomeno conoscere i fattori di ranking di Google, cioè quei parametri in base ai quali Big G decide l’ordine con cui far apparire i risultati delle ricerche.

Risultati immagini per Brand is also a ranking factor on Google

I principali fattori di ranking su Google

I criteri che determinano l’ordinamento dei risultati nelle serp (search engine results page) sono centinaia ma quelli su cui possiamo lavorare sono sostanzialmente tre:

  • pertinenza
  • rilevanza
  • popolarità

Pertinenza

La pertinenza è un concetto quasi ovvio nel senso che se vuoi risultare tra i primi risultati per la keyword “content marketing” non puoi non parlarne.

Quindi possiamo affermare che la pertinenza è una conditio sine qua non per essere quantomeno considerati da Google. Inoltre la pertinenza è legata anche al cosiddetto search intent, ovvero all’intento di ricerca dell’utente. Il motore di ricerca reputa pertinente le nostre pagine web solo quando queste corrispondo anche a cosa intende o si aspetta l’utente che potrebbe non corrispondere con ciò che intendiamo noi.

Rilevanza

La rilevanza non è un parametro altrettanto ovvio, tanto che quando faccio formazione e lo domando, di solito nessuno mi dà la risposta giusta: la rilevanza rispetto ad una o più parole chiave indica quanto quell’argomento è centrale nel sito. Quindi più un sito “parla” di determinati argomenti e più risulta rilevante agli occhi di Google.

Ecco perché i siti web che hanno anche un blog, di solito diventano rilevanti rispetto ad un argomento. L’autorevolezza e la rilevanza si costruiscono col tempo, con i mesi e gli anni. Non si possono ottenere di punto in bianco.

Popolarità

La popolarità indica invece quanto è conosciuto e referenziato un sito. È ciò che gli altri dicono o pensano di noi. Ogni volta che un sito autorevole e in tema col nostro crea un collegamento verso il nostro sito ufficiale, di fatto ci dà un punteggio che viene valutato positivamente da Google.

Occhio perché in questo caso non conta la quantità dei link che riceviamo mala qualità, cioè dipende da quanto sono rilevanti e autorevoli i siti che ci linkano. È grazie a questi “punteggi” che Google capisce il valore del nostro website!

Sono anni che Google aggiorna i suoi algoritmi con l’obiettivo di darci la migliore esperienza di ricerca possibile per legarci al suo servizio vita natural durante. Tuttavia l’esperienza mi porta a dire che i tre fattori sopra esposti, restano ancora le tre colonne portanti del ranking sul motore di ricerca più usato al mondo

Come si costruisce un brand online?

Forse non sono la persona più adatta per dire come si costruisce un brand, ma una cosa è certa: l’autorevolezza che si costruisce grazie alla regolare pubblicazione di contenuti utili al nostro target è la via maestra verso la realizzazione di un brand.
Di questo sono convinto e lo dico a ragion veduta. Insieme al fantastico team di Argoserv con cui lavoro e mi confronto tutti i giorni, ho visto che tutti i nostri clienti che hanno deciso di investire nel Content Marketing, dopo circa due anni hanno visto crescere la loro visibilità organica su Google grazie all’attività editoriale svolta sul blog aziendale.

La stessa attività che li ha portati a crescere nelle SERP di Google e a creare un asset dal grande valore aziendale, ha permesso loro di incrementare le ricerche di brand e quindi la conseguente visibilità per le ricerche generiche di settore.

Un circolo virtuoso che li ha fatti diventare un punto di riferimento nel loro specifico settore di business o nella loro nicchia di mercato, generando valore, clienti e incremento di fatturato.